martedì 31 luglio 2012

Siria, le falsità dei media Occidentali stanno provocando la Terza Guerra Mondiale.

di Corrado Belli 

Quello che da mesi se non da anni viene detto dai Blog di informazione alternativa si concretizza... i Media occidentali fanno parte integrale dei vari gruppi che si vogliono spartire il pianeta terra trasformandola in Feudi dove possono regnare a loro piacere e diletto, naturalmente annullando sistematicamente ogni briciolo di democrazia e diritto che ci appartiene.
  
Basta vedere il danno che hanno arrecato a diverse comunità/popoli che ancora oggi pagano a caro prezzo la fiducia che avevano regalato agli stati Occidentali, grazie alla disinformazione dei mass media questi popoli sono stati catapultati nel Medioevo se non direttamente nelle caverne.

I Mass Media Occidentali strapagati dai signori dell’Elite per propagandare tutto il contrario di quello che realmente è successo in Sud America e che sta ancora oggi succedendo nei Paesi Arabi, si son fatti complici di genocidi e massacri diffondendo foto e filmati che non hanno nulla a che fare con i luoghi in cui ci sono dispute armate causate dalla Politica estera Anglosassone e Israeliana.

Con l’ausilio da lecca fondelli di paesi facenti parte al Patto Atlantico NATO, è proprio schifoso ed abominevole constatare come questi Psicopatici pazzi criminali da paragonare ai loro datori di lavoro (Rothschild & Rockefeller, ONU, OMS, associazioni occulte dediche esclusivamente allo sterminio di popolazioni, hanno e stanno costruendo la strada che ci porterà dritti verso la terza guerra Mondiale che di sicuro costerà all’umanità miliardi di morti con il propagandarsi di malattie e sofferenze per decine e decine di anni se non addirittura centinaia.

Per la prima volta un popolo si è risvegliato ed ha deciso di farla finita con uno di questi criminali che si spacciano per potatori di Informazione pulita, in Austria si sono mobilitati per far chiudere il rinomato giornale “Krone” dopo aver pubblicato una foto falsificata che mostra una famigliola in fuga dalla città di Aleppo, mentre si presume che la foto sia stata scatta in qualche altro stato arabo e con data molto differente a quella comparsa sulla copertina del giornale:
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In questa foto messa in prima pagina sul giornale Krone si vuol far capire che la famiglia sta fuggendo chissà dove, nel sottofondo si intravede una città distrutta dai bombardamenti e dai combattimenti avvenuti in quella zona, questa è la foto falsificata.
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Questa è la foto originale scattata chissà dove in qualche paese arabo, non si vedono alcune macerie e nemmeno segni di combattimenti, alla richiesta di spiegazioni la redazione del giornale non ha voluto rilasciare alcun commento, chiudendosi nelle loro omertà di infami e delinquenti.

Come del resto anche i nostri beniamini dei “mass murder media”, da segnalare che il Krone vende giornalmente da 4 a 5 Milioni copie, spero che da domani si possono pulire il fondello con la loro cartastraccia.

Nell’articolo si fa cenno a massacri fatti dalle forze regolari siriane che in questi giorni sono impegnati in duri scontri nella città di Aleppo e sono riusciti a ripulire buona parte dei quartieri della città con l’aiuto dei cittadini che li avevano chiamati in aiuto e per essere protetti dai saccheggi e massacri che i ribelli stavano commettendo.


La Cina entra nel mediterraneo con 3 navi da Guerra.

In risposta alle minacce che la Psicopatica Hillary Clinton ha sfociato nei confronti della Russia e della Cina, ambedue Stati hanno deciso di rafforzare la loro presenza nel mediterraneo e precisamente nelle acque territoriali Siriane. Ieri lunedì le navi della Repubblica Popolare cinese hanno passato il canale di Suez senza complicazioni, le autorità Egiziane non hanno fatto alcuna opposizione alla richiesta per il passaggio delle navi, durante la navigazione delle navi da guerra cinesi, tutto il traffico è stato bloccato anche dalla parte di terra compresi i ponti per il passaggio di autovetture e camion. Il tutto si è svolto sotto la sicurezza dell’esercito Egiziano, le navi sono: l’Incrociatore Quingb-133 e l’Incrociatore Noauio-83, ognuno di loro porta nelle stive 4 mila tonnellate di materiale, la Portaerei Waishanhu-878 che anche lei porta nelle stive 11.000 tonnellate di materiale.

La Russia è presente nel Mediterraneo con 11 Navi da guerra che pattugliano le coste siriane in attesa che iniziano le manovre congiunte tra Iran, Russia, Cina e Siria, con la presenza di 90.000 soldati a bordo delle navi, sembra un sensazione che navi da guerra cinesi si trovino nel mediterraneo, ma questo è un chiaro segnale agli Usa e alla NATO al fine di fargli capire che un attacco alla Siria non è consigliabile, caso contrario hanno da vedersela con la Cina e Russia, compreso l’Iran che da mesi ha finito i preparativi per fronteggiare un attacco USA-Israeliano.

O dobbiamo aspettarci che qualche scellerato si azzardi a fare una mossa sbagliata?
http://german.irib.ir/nachrichten/politik/item/209127-drei-chinesische-kriegsschiffe-durchquerten-suez-kanal-in-richtung-syrien

Io personalmente consiglierei al Ministro Terzi di tapparsi la bocca, di ficcarsi un dito nel fondello per non fiatare, alla Stato maggiore Italiano di non azzardarsi a prendere iniziative che possono mettere a repentaglio la salute e la vita di noi cittadini Italiani compresi coloro che sono immigrati, piuttosto che spendere soldi per armamenti inutili che servono esclusivamente a portare fame morte e distruzione, di tenersi pronto a difendere noi cittadini dalle grinfie dell’Elite che sta spadroneggiando nelle file di questo governo di Infami Traditori e Tecnocrati che ci stanno dirigendo verso un baratro dalla quale sarà poi difficile uscirne, di tenere a bada le caserme stracolme di militari USA & C0.

Come vedete cari connazionali, grazie alla disinformazione che giornalmente i nostri beniamini dei mass murder media propagandano additando governi di altri popoli senza che questi si siano azzardati a far qualche mossa belligerante nei nostri confronti, la situazione stà degenerando invece di calmarsi come loro volevano farci capire, a quanto sembra il tutto è stato studiato a tavolino appunto per portarci in un altro conflitto che nessuno di noi vuole ..ma loro si!

Turchia.

Anche in Turchia la situazione si capovolge dopo che i Curdi hanno deciso di dare manforte ad Assad. Il Presidente del Partito Curdo ha avvertito Erdogan di non prendere la decisione di un conflitto armato diretto contro la Siria con la scusa di combattere la guerriglia Curda, Selahaddin Demirtas ha inoltre mandato un chiaro segnale in sua direzione "quando tu parli dei Curdi Siriani devi stare attento, sennò le munizioni in cui tu siedi sopra possono esplodere" devi sapere che in Turchia vivono 20 milioni di Curdi e sanno bene che tu fai una politica Razzista nei loro confronti, sappi bene che il giorno in cui tu entrerai in Siria non ne uscirai più.

Un’altra notizia poco rassicurante gli è arrivata dal sindaco della città di Semdinli in Turchia nella quale gli comunicava che la città è in mano alla Guerriglia.

http://german.irib.ir/nachrichten/politik/item/209125-militaerintervention-in-syrien-harte-worte-des-kurdischen-parteichefs-an-erdogan

IL PIANO DELLA NATO PER CONSEGNARE LA CITTA' DI ALEPPO AI RIBELLI E' FALLITO

http://hinter-der-fichte.blogspot.it/

Di cosa vuole parlare Timothy Geithner con Wolfgang Schàuble e Draghi, di economia attuale o di economia del giorno dopo? 

domenica 29 luglio 2012

La legge elettorale e i ladri di Pisa

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Napolitano è in pressing per una nuova legge elettorale. Il motivo di questa fretta improvvisa dopo sette anni di letargo al Quirinale, il call center di Mancino, dove i boom non si sentono mai, è apparentemente ignota. I partiti di governo eseguono gli ordini del presidente della Repubblica nell'"interesse del Paese". La "grande coalizione" pdl, pdmenoelle, udc che tiene in vita Monti vuole cambiare le carte in tavola. Sono come dei vecchi bari colti sul fatto. L'obiettivo non è migliorare il Porcellum che fu da loro voluto e applicato nelle elezioni del 2006 e del 2008. Infatti, né Prodi, né Berlusconi hanno mai messo all'ordine del giorno la sua abolizione. L'obiettivo è far quadrare i conti senza l'oste, senza il MoVimento 5 Stelle. La legge elettorale dovrebbe essere materia di referendum, non discussa in segrete stanze. Il conflitto di interessi è palese: chi viene eletto decide come farsi eleggere, il tutto a pochi mesi dalle elezioni. Sono come i ladri di Pisa che litigavano di giorno e la notte andavano a rubare insieme. Le discussioni sulla nuova legge sono incomprensibili, più complesse della teoria del Bosone di Higgs e della relatività generale. Ci volevano talenti puri, teorici istituzionali del livello di Bersani e Letta (il nipote), di Alfano e Fini, per concepirla.
"L'idea (è) del premio di maggioranza, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito... stiamo ragionando di un premio del 10 o 15%. Si potrebbe riflettere su un'ipotesi di premio di maggioranza in percentuale ben più alta, ma agganciato ai voti presi dal singolo partito. Questo risponderebbe anche alle obiezioni della Corte Costituzionale sul Porcellum. Per esempio si potrebbe pensare al 33% di premio rispetto al consenso conquistato" con l'assicurazione "sull'entità del premio penso che un accordo si possa trovare anche in tempi ragionevolmente brevi". Angelino Alfano.
"Una legge uninominale a turno unico o doppio, è lo stesso, ma in cui chi arriva primo è eletto e chi arriva secondo salta un giro, senza quei recuperi che sanno tanto di nomenklatura di partiti che cercano di salvare se stessiGianfranco Fini.
"Se il Pdl accoglie i collegi uninominali, al posto delle liste bloccate, si può fare l'accordo sulla riforma della legge elettorale già stasera". Dario Franceschini. "Il Pd è pronto alla riforma della legge elettorale e pone solo due condizioni: un premio "ragionevole" di governabilità e la possibilità di scegliere i parlamentari attraverso un meccanismo di collegi. "Non intendo sottrarmi, anzi incalzo: per noi c'è il doppio turno di collegio.Pierluigi Bersani (detto l'incalzatore).
Il Sole24 ore è intervenuto per spiegare meglio la materia agli italiani: "Possibile "scambio" tra Pd da una parte e Pdl e Udc dall'altra. Lo "scambio" potrebbe essere proprio preferenze-premio: il Pd cede sul premio, accettando che sia al solo primo partito, e Pdl e Udc cedono sulle preferenze, accettando il sistema dei collegi uninominali. Si tornerebbe dunque alla bozza ABC sottoscritta prima dello tsunami amministrative dagli sherpa di Pdl, Pd e Udc, ossia il cosiddetto modello ispano-tedesco o tedesco corretto: 50% di collegi, 50% di proporzionale con liste bloccate e sbarramento al 5%, premio di governabilità del 10%. Con in più l'aggiunta "spagnola" delle piccole circoscrizioni che premiano i grandi partiti e quelli molto radicati sul territorio come la Lega."
Casini, uno degli artefici del Porcellum alla cui abolizione non ha mai pensato sinora, sembra diventato una donna di facili costumi che d'improvviso voglia farsi suora, ma in un convento di frati. "Noi vogliamo la nuova legge elettorale e la vogliamo subito senza furberie o rinvii. Auspichiamo che sia largamente condivisa tra i partiti che sostengono il governo". L'Italia, nel frattempo, affonda.



Tratto da http://www.beppegrillo.it

sabato 28 luglio 2012

I nuovi colonialisti




Alessandro Di Battista, dalla Colombia racconta gli indigeni contro la guerra economica nel Cauca

"Le lacrime del Sergente Garcia, sollevato da terra dalla popolazione indigena del Cauca, Colombia sud-occidentale, e allontanato dalla trincea posizionata sul monte Berlin, stanno facendo il giro del mondo. Il pianto inconsueto di un soldato ha diviso l'opinione pubblica colombiana. Tristezza per alcuni, soddisfazione per altri. Io ho provato invidia. Provo invidia nel vedere una popolazione autoctona che si organizza, dispone una Guardia Indigena a difesa del territorio e decide di espellere qualsiasi soggetto armato dalla loro zona. Esercito o guerriglia per gli indigeni Nasa sono la stessa cosa, combattono una guerra che non e' la loro. Il conflitto colombiano ha provocato ad oggi più di 120.000 vittime e dopo decenni di violenza, desaparecidos e falsi positivi la popolazione della città di Toribio ha optato per una posizione ferma, una posizione logica e condivisibile. “Volete combattere? Fuori da casa nostra!”.
La questione e' molto delicata perché il Presidente Santos sulla gestione del conflitto si gioca la rielezione e perché gli interessi economici, leciti o illeciti, che gruppi di potere detengono nella zona sono immensi.
L'eta' del “si vis pacem para bellum” e' stata tumulata dagli interessi del grande capitale. Le guerre moderne sono spiccatamente guerre economiche e come tali più che vincerle l'essenziale e' che si protraggano nel tempo. Nelle acque torbide si pesca meglio!
Dietro al conflitto del Cauca e alla conseguente militarizzazione della regione (FARC, Paramilitari e Esercito Nazionale) si nascondono interessi rilevanti. La regione fa gola all'industria mineraria e al business della monocultura della canna da zucchero. Di fatto l'inasprimento del conflitto coincide con le concessioni di sfruttamento minerario che lo Stato ha assegnato a decine di multinazionali. E poi c'e' il negozio illegale. Il Cauca e' un corridoio strategico per il traffico di droga. Molta della coca che si sniffa in Italia parte da Buenaventura, costa del Pacifico, prima di raggiungere il Messico e gli Stati Uniti. 
Provo invidia perché un popolo indigeno, pur combattendo quotidianamente con l'analfabetismo (lo Stato dovrebbe dimostrare la sua presenza con scuole e ospedali non con le armi) ha compreso perfettamente il gioco dei potenti e ha saputo reagire.
La macchina del fango e' partita, molti organi di stampa accusano i Nasa di connivenza con la FARC ma e' falso. Due settimane fa i guerriglieri hanno sparato, gli indigeni hanno sentito i colpi ma non si sono intimoriti. Al contrario li hanno raggiunti, hanno confiscato loro molte armi e li hanno espulsi dal territorio. C'e' la rete che lo dimostra. I Nasa semplicemente non vogliono la guerra così come i Valsusini non vogliono la TAV o iQ'eqchi' guatemaltechi vogliono coltivare il mais al posto della palma africana. 
La lotta del XXI secolo sarà una lotta per l'autonomia, la sovranità (alimentare, politica e giuridica) e l'autodeterminazione. Ci vorrà coraggio, il ragazzo che nel video cerca di strappare il fucile al soldato urlandogli che non c'e' bisogno di sparare e' una lezione per il mondo intero."
Alessandro Di Battista (seguilo su Twitter)


Tratto da http://www.beppegrillo.it

giovedì 26 luglio 2012

Non posso usare altre parole, mi si perdoni: ora siamo nella merda davvero.


Ieri sera prima di una conferenza in Sardegna un blogger m’intervista e mi chiede: “Facciamo default?”. Io: “Non credo, perché temo che Draghi aprirà all’ultimo i rubinetti della BCE, o daranno al MES una licenza bancaria”. (poi vi spiego)
Stamattina l’amico Mauro Valentini di Misano mi manda un sms: “Si fa default?”, gli rispondo la stessa cosa (e tenete a mente il verbo “temo” che ho usato con entrambi).
Ok, sono le prime ore del pomeriggio di oggi giovedì 26 luglio, e le agenzie battono la notizia: Mario Draghi a Londra ha detto che la BCE aprirà i rubinetti. In Austria, il governatore della Banca Centrale Ewald Nowotny già da giorni aveva dichiarato che si sta discutendo se dare al MES una licenza bancaria.
E siamo veramente, ma veramente fottuti adesso.
Prima di continuare mi si permetta una ricordo: era il giorno 15 novembre 2011, io ero ospite a Matrix, Canale 5. Urlai che Mario Draghi era un golpista perché aveva omesso scientemente di usare i poteri della BCE di calmare la speculazione contro titoli di Stato italiani, comprandoli in massa. Era la speculazione che pochi giorni prima aveva rovesciato il governo e instaurato la dittatura finanziaria della Troika e di Monti (se si comprano grandi quantità di titoli i tassi crollano, l’Italia non sarebbe arrivata sull’orlo del default in quei giorni, e Monti non sarebbe neppure stato citato). A Matrix mi fu risposto con sufficienza che Draghi non avrebbe potuto, che la BCE non può mai comprare titoli di Stato per aiutare i governi. Risposi che era una menzogna, citai il programma SMP Bonds Purchases della BCE che dà ad essa potere di acquistare titoli eccome, e Draghi non lo fece, condannò l’Italia a cadere nella mani del criminale Monti. Avevo totalmente ragione, leggete sotto. Draghi è un’oscenità vivente, perché oggi si ricorda di colpo che quel programma SMP dopotutto c’è e lo userà, eccome, ma non per salvare la democrazia di un Paese, no, bensì per assicurarsi che essa venga del tutto annientata, leggete sotto.
Cos’è accaduto, che significa.
E’ accaduto che il paradigma MMT fondante per spiegare la crisi dell’euro – e cioè che i mercati continuano a sfiduciare l’Italia (e altri)solo perché abbiamo perso la capacità di emettere la nostra moneta sovrana. Cioè: essi, i mercati, sanno che adesso, con l’euro, non possiamo ripagare sempre e puntuali il nostro debito, dato che l’euro non è liberamente emesso dall’Italia che lo deve prendere in prestito dalle banche, per cui temono che facciamo default sui pagamenti, e dunque ci sfiduciano in una spirale verso il basso man mano che ci indebitiamo, ma è proprio questa spirale che ci porta al default – stava portando l’Italia e la Spagna al default entro pochi giorni o settimane. Sarebbe stata la fine dell’Eurozona, in una implosione di ordine epocale e mai così devastante nella Storia… madevastante per Francia e Germania, e NON PER NOI. Mario Draghi sa questo, e non può fare altro se non eseguire gli ordini di Angela Merkel e di Francois Hollande: salva l’euro a qualsiasi costo, qualsiasi! Draghi riscopre il programma SMP Bonds Purchases della BCE che dà ad essa potere di acquistare i titoli di Stato dei Paesi nei guai, e a Londra oggi annuncia che la BCE farà esattamente questo. Costruisce un giro di parole pietoso per trovare il cavillo legal-semantico a giustificazione di ciò che solo 8 mesi fa era “da escludersi”, ma lo fa. Peccato che quel cavillo legal-semantico si applicasse pari pari anche allora, falsario.
Ma si faccia attenzione.
I mercati non si sarebbero mai placati oggi se non sapessero che la BCE è l’emissore sovrano dell’euro, e quindi può in effetti comprare titoli quasi all’infinito. Con questa garanzia, e solo con questa, i mercati si sono calmati, e si calmeranno.
Poi si era già espresso poco prima il governatore della Banca Centrale austriaca Ewald Nowotny (si saranno coordinati? nooo…) che parlava della possibilità di dare al MES una licenza bancaria. Il MES è il nuovo fondo ‘salva’ Stati dell’Eurozona, che però di per sé ha nelle casse poco più che due soldi. Pensate che un salvataggio dell’Italia azzererebbe le casse del MES in meno di 3 mesi. E allora cosa fanno trapelare i banchieri centrali della UE? Che il MES potrebbe essere trasformato in banca. E cosa significa? In breve: che se diventa banca avrà il sostegno illimitato dei finanziamenti della BCE, che è l’emissore illimitato degli euro, e quindi il MES potrà comprare enormi quantità di titoli di Stato dei Paesi come il nostro di fatto garantendo ai mercati che, di nuovo, esiste un pagatore dei loro crediti (i titoli nostri e spagnoli) senza limiti. Il trucco è fatto. I mercati si calmano.
Ma cosa significa se si calmano? Significa, e lo dico con un livello di serietà totale, una catastrofe democratica, economica e civica qui da noi senza precedenti nella Storia d’Italia. Significa che Italia e Spagna e Grecia staranno dentro l’Eurozona, perché con i mercati calmi, e coi tassi sui titoli che scendono dal 7% al 4%, il default è scongiurato. Bella notizia eh? Come dire: il fiume sarebbe straripato e avrebbe allagato la galera permettendo ai prigionieri politici asserragliati sul tetto e stremati di fame e sete di nuotare verso la libertà. Ma no. Hanno arginato il fiume apposta.
Significa che ci terranno dentro la macchina dell’economicidio della nostra terra, bloccati in un limbo infame dove da una parte non cresceremo mai perché sempre privi di moneta sovrana, sempre schiavi di tecnocrati non eletti, sempre comunque ricattati dal fatto che ogni centesimo per l’Italia va preso in prestito dalle banche speculative, e dall’altra proprio questa perenne e cementata precarietà e impoverimento saranno la scusa per imporci le Austerità a stipendi, pensioni e servizi che ammazzano le imprese, le privatizzazioni selvagge di ogni bene e servizi pubblico residuo, e per impedirci di respirare nella crescita, e dunque di agire la democrazia.
Siamo nella merda, non ci sono altre parole, davvero. Se Draghi apre i rubinetti del programma SMP Bonds Purchases e se il MES diventa banca è finita, è finita per i vostri figli, è finita per la MMT in Italia, è finita per tutto ciò che conoscemmo come Stato. E’ finita per l’Italia.
Devo aggiungere solo, ma solo per dovere intellettuale, che un’estremissima possibilità di salvezza c’è. La rappresenta l’incognita di un ritardo politico nelle due mosse di cui sopra, ad esempio se la Corte Costituzionale tedesca bocciasse il MES a settembre, o altre estreme ratio del genere. Allora potrebbe succedere che i mercati, bestie assurde e selvagge per definizione, potrebbero al primo odore di ritardo farsi prendere da un panico totale e auto-alimentante, e causare il default dell’Italia lo stesso. Ma credetemi: è come sperare che il killer che ti deve ammazzare venga colto da ictus mentre aziona il grilletto.
Questo è quanto. Non so cosa altro dire. Mi dispiace, davvero, e proprio ieri sera a Nuoro ero a una tavolata il cui capotavola era una bella mamma con un fagottino di un mese al seno. Non dico altro.

mercoledì 25 luglio 2012

Tagli ai vitalizi: la Casta proprio non ci sente!!


Era già accaduto a dicembre ed è successo ancora, il consoglio regionale dell’Emilia Romagna (tutto compatto ) boccia gli emendamenti proposti dal MoVimento 5 stelle.
I principi delle proposte sono elementari:
Alazare a 67 anni l’età pensionabile anche per gli ex-consigleri regionali (come i comuni mortali)
- Applicare un prelievo di solidarietà, pari al 25%,  a sostegno dei disabili gravi
 - Divieto di cumulo per chi già occupa un incarico istituzionale retribuito (ora permesso)
Sono richieste che in un paese normale sarebbero state accolte senza nemmeno pensarci, invece i politici Italiani (accade in Emilia Romagna ma è accaduto anche in Lombardia) si inventano di tutto pur di non rinunciare ai privilegi, ecco le spiegazioni date:
Luciano Vecchi (PD):  “iniziative estemporanee”
Marco Monari,(Capogruppo Democratici): “emendamenti di bandiera” secondo qesto sigonre il M5s dovrebbe mostrare più rispetto dell’aula consiliare.
Mauro Manfredini (lega nord) “bandierine strumentali”
Silvia Noè (UDC): Secondo lei bisognerebbe parlare in modo serio di questi temi e non come fa il M5S.
Insomma tutti uniti contro il mostro, ormai è chiaro, hanno paura e quando c’è da tenere i cittadini fuori dal giro che conta si uniscono (destra- sinistra-centro, chi più ne ha ne metta).
Il prossimo patto è quello di inventarsi una legge elettorale che (viene detto chiaramente) tenga fuori, o almeno argini, i portavoce del M5S in parlamento, roba da paesi del terzo mondo, questo accade in Italia.

STANZIATI 141.000 EURO DI SOLDI PUBBLICI PER LA SANTANCHÈ E SALLUSTI


Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci regala 141.200 alla società di pubblicità di Daniela Santanché

Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci  regala 141.200 alla società di pubblicità di Daniela Santanché

Il presidente della Regione SardegnaUgo Cappellacci regala 141.200 euro alla società di pubblicità di Daniela Santanché perchè promuova l'immagine della Sardegna su Il Giornale di Sallusti. 

"Il progetto prevede la pubblicazione di 6 inserti di 4 pagine interamente dedicati alla Sardegna nell'ambito dei quali saranno sviluppati i seguenti temi: turismo, ambiente, trasporti, economia, innovazione digitale e agricoltura." Centoquarantunomila euro per ventiquattro pagine di pubblicità istituzionale su un quotidiano talmente in crisi di vendite che ce lo tirano con l'Unione Sarda? Poco utile a noi, molto utile al Giornale, il cui direttore non è altro che Alessandro Sallusti, l'attuale compagno e futuro sposo della deputata del PDL. 

martedì 24 luglio 2012

I FERROVIERI DE LA CGIL CHE VOGLIAMO NON E' CHE UN ABBAGLIO


I FERROVIERI DE LA CGIL CHE VOGLIAMO
                                              NON E' CHE UN ABBAGLIO
A prima vista sembra una buona notizia.
Ad oltre quattro anni dal varo della piattaforma per il nuovo “Contratto della Mobilità” ed a tre anni dall’ultimo aumento tabellare, è stato siglato, e quasi certamente verrà firmato il 20 luglio, l’accordo relativo all’area delle Attività Ferroviarie. Detto in altri termini, il CCNL delle Ferrovie ed il corrispondente integrativo per le FS.
Avrà validità fino al 31 dicembre 2014, ossia coprirà, dal punto di vista retributivo, 66 mesi!
Da qui la prima riflessione. Se si considera che è da giugno del 2009 che le nostre retribuzioni sono ferme, gli aumenti previsti nell’ipotesi di accordo (per il livello C1 160 € a regime cui si aggiunge un’una tantum che non agisce sul tabellare né sugli istituti contrattuali di 1854 €) non sono poi così consistenti come potrebbero apparire, anzi, a conti fatti, risultano ampiamente insufficienti persino a coprire la perdita di potere di acquisto delle nostre retribuzioni. In altri termini guadagnamo sempre meno.
Se ciò, tuttavia, fosse l’unico metro per dare una valutazione, visti i tempi che corrono, lo diciamo con franchezza, faremmo fatica a dare un giudizio negativo.
Il problema è che c’è dell’altro … e che altro!
Per la prima volta, almeno dal dopoguerra, i sindacati hanno accettato, nell’integrativo FS, un aumento dell’orario da due a quattro ore settimanali. Sono diminuiti i riposi, peggiorate sensibilmente le turnazioni. Un bel modo per difendere l’occupazione in tempi di crisi.
Il tutto in cambio di cosa?
  • Non, come abbiamo visto, di un aumento retributivo reale.
  • Non dell’unificazione dei lavoratori nel Contratto della Mobilità, che invece appare sempre più come una chimera.
  • Non della difesa del settore più debole e ricattabile, quello degli appalti. Per questi il contratto ancora non c’è, verrà sottoscritto nei prossimi giorni (forse) e soprattutto non c’è la fondamentale clausola sociale (invitiamo in proposito coloro che negli impianti stanno sostenendo il contrario a leggersi attentamente gli articoli 16 … poi ci sapranno dire).
Dunque, chi oggi contrabbanda l’ipotesi di accordo come un risultato positivo per i ferrovieri, sta prendendo un grosso abbaglio. Lo specchietto delle allodole di un po’ di Euro, per di più dovuti, non deve trarre in inganno.
Nel complesso il giudizio non può che essere negativo ed invitiamo perciò i colleghi ad esprimersi in questo senso SE e QUANDO i sindacati si degneranno di sentire anche il parere dei lavoratori.

lunedì 23 luglio 2012

Lettera di un capotreno


Oggi ho pianto come un bambino. Come non mi capitava da molto tempo. Ricordo quando smarrii all’età di
sei anni la mia macchinina preferita. Furono tre giorni ininterrotti di lacrime poi, come spesso capita, il
tempo produce un oblio nella mente e un altro gioco diventò il partner delle mie giornate.
Un altro episodio fu legato a un pianto inconsolabile ma liberatorio dopo anni di malattia. La morte di mio
padre.
Oggi ho pianto per il mio lavoro. Per le delusioni e i tradimenti. Per la mia famiglia che non vedo più. Per un
lavoro che mi stanca e mi stressa. Per un esaurimento psicofisico.  Per una vita dedicata al dovere.
Ricordo qualche giorno or sono. Mi sveglio alle 7.00 e tutti dormono ancora. Colazione rapida, doccia e via
al lavoro. Comincio alle 10.00. Come ogni giorno ho atteso il treno per iniziare la giornata. Sono un
capotreno.
Oggi devo andare a Milano, proseguire per Bologna. Giungere a Firenze, cambiare treno per Pisa e
finalmente Genova. Si parte con una vettura fuori sevizio. Ci avvisano che i viaggiatori non possono
essere“riprotetti” perché il treno è pieno. Una voce fresca al telefono parla e, dal suo ufficio che trasuda
una freschezza di aria condizionata e profumo, posso immaginare la sua camicia pulita e inamidata. Ci
avverte perentoriamente che lui non può farci niente. Di arrangiarci. Il dramma si compie. Siamo assaliti da
viaggiatori che pretendono il loro posto e avviano le danze con quello che è diventato il solito tran tran.
Insulti, minacce di denunce, urla ossessionate e intimidazioni. Le nostre camice appena indossate sono già
stropicciate e piene di sudore, il nostro viso lavato è già una maschera che dimostra cinque anni di più.
Il viaggio comincia.  I viaggiatori sono nei corridoi e, immancabilmente, si guasta l’aria condizionata nella
nostra vettura. Si riavviano come da un vecchio registratore le solite lamentele: urla, minacce di
denunce.Contemporaneamente il nostro corpo si trasfigura in un informe appicicatume di sudore
maleodorante. Arriviamo a Milano ma dobbiamo correre perche siamo in ritardo. Chiudi il treno, ascolta gli
ultimi improperi dei viaggiatori, porta i documenti e precipitati sull’altro convoglio che, sorpresa ma non
troppo, ha una vettura senza aria condizionata. Gli effetti li conosciamo a memoria
Arriviamo a Pisa. In mezz’ora dobbiamo correre alla mensa, ficcarci in gola cibo solido insapore e
precipitosamente andare al binario perché il treno è in perfetto orario. E ti pareva.
Ovviamente il ritardo lo accumula dopo e i nostri amici viaggiatori perderanno le coincidenze. Chiamo chi di
dovere. Dall’alto del suo fresco ufficio impartisce ordini: ” fai questo, chiedi questo, domanda dove, come,
chi……e in fretta perché dobbiamo organizzarci". " Scansafatiche di un capotreno" pensa lui dal suo loculo
in cui l’aria condizionata funziona sempre.
Arrivo a destino disfatto. Cambio la divisa che dovrà essere lavata e corro a casa. Intanto il telefono squilla:
sono i “capi”. Ti chiedono cosa è successo oggi.
“ Devi scrivere una relazione e portarmela domani, ovviamente in orario di ufficio. E non importa se domani
inizi alle 18.00 arriverai prima”.Giungi a casa ma la tua famiglia ha già mangiato e i bambini dormono.  Mangio da solo mentre la mia
compagna mi saluta perché è stanca e va a dormire. Nella più totale solitudine finisco il mio frugale pasto e
vado a dormire.
Il giorno dopo mi sveglio solo. I bambini sono all’asilo e la mia compagna al lavoro. Mi lasciano un
bigliettino: “ Buona giornata papà”.
Faccio colazione da solo. Mi preparo la borsa perché oggi vado a dormire a Roma. Ennesimo giro
massacrante che mi terrà fuori di casa per ventiquattro ore.
Venerdì pomeriggio mi viene un dubbio sulla normativa. Chiamo in sindacato sono le 16.00. Mi risponde
una segreteria telefonica e, con voce fredda, m’informa che gli uffici sono chiusi fino a  lunedì alle 8.00.
Faccio due conti. SESSANTAQUATTRO ore di riposo nel week end e SEDICI ore tra un giorno e l’altro.
Aria condizionata sempre funzionante, uffici puliti, abiti lindi e profumati tutto il giorno. Privilegi guadagnati
con qualche discorso o qualche lettera sull’importanza della tutela dei diritti dei lavoratori.
Sono gli stessi che hanno proclamato l’importanza di lavorare di più, riposare meno e produrre di più
perché lo chiede l’Europa, il governo, i compagni o vattelappesca chi.
Oggi dovevo arrivare alle 19.00 in tempo per la festa di compleanno di mio figlio. Ma il treno ritarda. Tra le
mie lacrime di disperazione arrivo con tre ore e mezzo di ritardo. A casa i bambini sono già a letto. Le
candele consumate, i coriandoli per terra, la torta è fredda e lo spumante caldo. Sono io che vado a letto,
mi è passata la voglia di cenare. La mia compagna mi compatisce ma lo sguardo non mente. Ci stiamo
allontanando.
La settimana ferroviaria finisce. Dalle 14.00 di lunedì riprendo il servizio alle 14.00 di mercoledì. In pratica
un giorno di riposo e ringrazio perché la futura contrattazione prevederà una riduzione a trentacinque ore.
Martedì sono a casa ma, nella mia famiglia, gli impegni sono già organizzati. Lavoro, scuola, piscina, calcio,
pranzo dai nonni. Nella  mia unica giornata di riposo mi sveglio alla mattina solo. Faccio colazione solo.
Vado al supermercato solo. Mangio solo. Mi appisolo solo. Mi risveglio solo ed esco a fare due passi solo.
Mi siedo su di una panchina. Mi sento stanco e stressato. Mi sento senza nessuno. Domani ricomincerò a
lavorare con la stessa intensità e gli stessi problemi della passata. La mia famiglia sta vivendo e crescendo
senza di me penso di essere inutile e di non avere più una vita.  Penso e piango.
Piango mentre c’è qualcuno che con grande faccia tosta va a raccontare che stanno difendendo i lavoratori
che, il nuovo contratto, è una perla per la tutele dei diritti …. Articolano parole sulla crisi, sacrifici, redditi
aumentati e lavoro difeso dai licenziamenti. Privilegi per le loro cariche, privilegi per gli inidonei. Fiatano ma
forse non hanno mai parlato con un capotreno.

venerdì 20 luglio 2012

CHI PAGA PIÙ TASSE NEL MONDO? IL GRAFICO PAESE PER PAESE


L'Italia registra il "record mondiale" nella pressione fiscale effettiva, cioè il peso fiscale che grava sui contribuenti in regola

L'Italia registra il "record mondiale" nella pressione fiscale effettiva - cioè il peso fiscale che grava sui contribuenti in regola - che si attesta al 55% del Pil: gli italiani sono infatti uno dei popoli che paga più tasse. 

E' quanto sostiene l'Ufficio Studi di Confcommercio nella "Nota sulle determinanti dell'economia sommersa". Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Studi di Confcommercio, la pressione fiscale apparente (cioè data dal rapporto tra gettito e Pil così come queste grandezze vengono osservate) nel 2012 è pari al 45,2%. L'Italia si posiziona così al quinto posto sui 35 paesi considerati, dietro Danimarca (47,4%), Francia (46,3%), Svezia (45,8%) e Belgio (45,8%). 
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mercoledì 18 luglio 2012

Il Debito Pubblico non Esiste. La truffa perfetta!

SISTEMA DI CREAZIONE DEL DEBITO



Molti anni fa la politica ha abdicato. In Europa, e nel resto del mondo, i paesi liberisti, cosiddetti “democratici” sono diventati preda di una finanza speculativa che con il lavoro (LAVORO!) e la ricchezza reale da esso prodotta non ha nulla a che fare, in pratica viviamo tutti quanti in una democrazia a sovranità limitata. Molto limitata. Subordinati alle leggi fredde, ferree, crudeli e matematiche del mercato. In Europa, con l’introduzione della moneta unica, si sta compiendo l’opera “satanica” dei banchieri internazionali. Gli stati membri dell’UE, avendo ceduto alla BCE la propria sovranità monetaria, per coprire il bilancio devono per forza indebitarsi con il sistema bancario privato, convincere queste “entità sinistre” ad acquistare i propri titoli di debito, dare in garanzia pezzi del proprio patrimonio (immobili o aziende di stato), e restituire il denaro attraverso la propria crescita economica, che è molto lungi dall’essere infinita, visto che le risorse del pianeta sono limitate (e questo i banchieri lo sanno bene, molto molto bene) più un tasso d’interesse che le stesse banche stabiliscono in base al livello di affidabilità che l’economia di questo o quel paese è in grado di garantire, affidabilità che spesso viene compromessa dal giudizio delle agenzie di rating la cui proprietà appartiene alle banche stesse. Grottesco! In caso di recessione i governi, per pagare gli interessi ai banchieri, aumentano le tasse e tagliano la spesa pubblica, il popolo si impoverisce, aumenta la disoccupazione, l’economia non riparte (non può, una volta impoveriti come facciamo a consumare?) e le banche passano all’incasso! (requisiscono beni!). Il denaro viene creato dalle banche centrali (BCE, Federal Reserve) e prestato a tassi ridicoli (1% circa) agli istituti di credito i quali lo prestano ai cittadini a tassi ben più alti. La truffa operata dal sistema monetario è costituita dal fatto che tutto questo denaro viene creato dal nulla, attraverso il meccanismo della riserva frazionaria, alle banche è sufficiente avere un piccolo deposito nelle proprie casse per poter generare un prestito cento volte superiore. Tutto questo denaro in effetti non c’è, esiste soltanto in forma virtuale negli archivi informatici, le banche quindi costruiscono la loro fortuna sul debito, tutto il denaro esistente in effetti è un debito, lo stesso debito pubblico è un bluff, le banche non rischiano nulla, stampano banconote da 100 Dollari o da 500 Euro (valore nominale) al costo di 30 centesimi cadauna (valore intrinseco, effettivo) comprensivo di: carta, inchiostro, manodopera, trasporto. L’esposizione delle banche è quasi nullo, visto che parliamo solo di semplice carta colorata, quella degli stati e dei singoli cittadini invece è totale (il denaro lo si restituisce col valore nominale, 40 suicidi per disperazione dall’inizio del 2012, questa è la crisi!). Ma il debito è matematicamente impossibile da restituire. Ragioniamo: se tutto il denaro esistente è di proprietà delle banche (e viene esclusivamente creato dalle stesse), se la sua quantità equivale all’ammontare complessivo dei certificati di debito emessi dagli stati, dove sono i soldi per pagare gli interessi? Da nessuna parte. Non esistono! (vedere video sopra) Ecco il motivo per cui la crisi economica che attanaglia gli stati europei è irreversibile, ecco perché la Grecia, nonostante gli enormi sacrifici, è fallita. Il debito può soltanto crescere. Non potrà mai diminuire. I politici queste cose le sanno molto meglio di noi, ma se ne badano molto bene dal parlarne in termini chiari e comprensibili al cittadino medio, lo stesso fanno i media, loro compari, finanziati a loro volta dalle banche. Scoppierebbe una rivoluzione entro domani mattina! I politici non fanno nulla di quello che dovrebbero, cioè ridare agli stati la sovranità monetaria, la possibilità di stampare moneta per conto proprio senza il bisogno di indebitarsi con le banche private. I politici, tutti, da tempo si sono venduti ai banchieri e alle multinazionali, destra o sinistra non cambieranno mai nulla. Ma il cittadino medio questo non lo sa, continua imperterrito a votarli, illudendosi di cambiare le cose.

martedì 17 luglio 2012

Mio figlio massacrato dallo stato italiano


Cari amici, i poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C'è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura.

La morte di mio figlio non è un'eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell'ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi.

Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell'ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta. Ma dobbiamo farlo prima che il Parlamento vada in ferie!

Vi chiedo di firmare la petizione per una legge forte che spazzi via l'impunità di stato in Italia e di dirlo a tutti - la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro dell'Interno non appena avremo raggiunto le 100.000 firme:CLICCA QUI PER SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE

Federico era già ammanettato quando i poliziotti lo hanno picchiato così forte da spaccare due manganelli e da mettere fine alla sua giovane vita. Dopo anni di vero e proprio calvario, la Corte di Cassazione li ha condannati per eccesso colposo a tre anni e mezzo, ma i poliziotti dovranno scontare solo 6 mesi senza farsi neanche un giorno di carcere a causa dell'indulto e incredibilmente sono ancora in servizio. L'impunità succede spesso in casi come questo, perché il governo non ha ancora adottato un reato preciso e quelli esistenti cadono spesso in prescrizione.

La perdita di mio figlio mi ha quasi distrutto, ma sono determinata a cambiare il sistema. I difensori dei diritti umani ritengono che una legge che adotti la Convenzione Onu contro la tortura, che l'Italia ha ratificato nel 1989 e che non ha mai rispettato, garantirebbe alle vittime italiane della tortura e della brutalità dello stato un corso veloce della giustizia e sanzioni appropriate, da accompagnare alla riforma per la riconoscibilità dei poliziotti. Ma ancora più importante, metterebbe fine una volta per tutte all'impunità che garantisce che oggi i poliziotti siano al di sopra della legge.

L'Italia non è il Sudan. Non c'è alcuna ragione per cui il nostro sistema giudiziario provi a mettere sotto silenzio reati commessi dalle forze dell'ordine come violenze, stupri e omicidi, dal massacro alla Diaz al G8 di Genova alle recenti uccisioni come quella di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e Aldo Bianzino. Per favore UNITEVI a me e insieme costruiamo un appello assordante per una legge forte per fermare la tortura e per far espellere gli agenti responsabili di questi crimini odiosi dalle nostre forze dell'ordine - firma sotto e dillo a tutti i tuoi amici:CLICCA QUI PER SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE

Nessuno potrà restituirmi mio figlio, e oggi non potrò festeggiare il suo 25° compleanno con lui. Ma insieme possiamo ripristinare la giustizia e aiutare a prevenire la sofferenza che ho dovuto provare io per la perdita di un figlio portato via dallo stato ad altre madri e ad altre famiglie.

Con speranza e determinazione,

Patrizia Moretti, madre di Federico.

venerdì 13 luglio 2012

Enrico Letta, nipotino della P3

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«Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo». Enrico Letta, vicesegretario del Pd, nipote di Gianni, l’”Andreotti” del berlusconismo.

giovedì 12 luglio 2012

TAV Torino-Lione: la Francia di Hollande dice no, e ferma i lavori

Hollande fa lo sgambetto al PD, e cancella la TAV Torino-Lione in Francia. Chissà se ora il partito insisterà comunque per una TAV con capolinea sotto la montagna.
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E' con molto gusto che metto il link proprio all'Unità, riportando la notizia che la Francia ha deciso di cancellare ben dieci progetti TAV, tra cui la Torino-Lione.
Nella hit-parade delle linee ad alta velocità minacciate dai tagli della crisi, ci sono - tra l'altro - la Nizza-Marsiglia e la Torino-Lione, scrive ancora Le Figaro. In particolare, aggiunge il quotidiano, quest'ultima sarebbe «squalificatà per il suo costo (12 miliardi di euro)». Ma anche dal calo registrato nel «trasporto merci, sceso a quattro milioni di tonnellate su quella tratta, contro gli undici milioni di tonnellate vent'anni fa, non gioca a favore di quel progetto».
Insomma, i francesi hanno fatto proprie le osservazioni (da anni ai limiti dell'ovvio e dello scontato) su cui qui si sgolano i No-TAV, e su cui qui si cavilla fino allo spasimo pur di dimostrare che sono errate, attraverso calcoli e conti completamente balordi.
Ma perché mi diverto a linkare l'Unità? Perché, guardacaso, ho appena visto sul Fatto Quotidiano un videosull'espulsione dal partito di alcuni rappresentanti valsusini del PD, rei di essere contrari alla -ormai defunta- TAV, video in cui si nota come il Partito Democratico sia ormai ossessionato dalla TAV che è diventata come una droga. Chissà come mai una tale ossessione, mah, chissà, mistero misterioso.
Intanto, adesso il PD si trova in una delle sue consuete dissonanze: seguire la strada diHollande, a cui si zerbinano ogni giorno, oppure continuare a cercare l'indispensabile dose di TAV malgrado tutto e tutti?

domenica 8 luglio 2012

Dazi o schiavitu'


"Una curiosa teoria economica che è stata annunciata negli Stati Uniti. Il tipo si chiama Marc Faber ed è un'analista di borsa, un uomo d'affari ed imprenditore di successo... Nel giugno 2008, quando l'amministrazione Bush ha studiato un progetto per rilanciare l'economia americana, Marc Faber ha scritto nel suo bollettino mensile un commento con molto umorismo: "Il governo federale sta valutando di dare a ciascuno di noi una somma di 600,00 USD. Miei cari connanzionali americani: Se noi spendiamo quei soldi al Walt-Mart, il denaro va in Cina. Se noi spendiamo i soldi per la benzina, va agli arabi. Se acquistiamo un computer, il denaro va in India. Se acquistiamo frutta, i soldi vanno in Messico, Honduras e Guatemala. Se compriamo una buona macchina, i soldi andranno a finire in Germania o in Giappone. Se compriamo regalini, vanno a Taiwan, e nessun centesimo di questo denaro aiuterà l'economia americana. L'unico modo per mantenere quel denaro negli Stati Uniti è di spenderlo con puttane o birra, visto che sono gli unici due beni che si producono ancora qui. Io sto già facendo la mia parte...".
Risposta di un economista italiano, anche lui di buon umore: "Carissimo Marc, la situazione degli americani diventa realmente sempre peggiore. Inoltre mi dispiace informarLa, che la fabbrica di birra Budweiser recentemente è stata acquistata dalla multinazionale brasiliana AmBev. Pertanto Vi restano solo le puttane. Ora, se queste (le puttane) decidessero di inviare i guadagni ai loro figli, questi soldi arriverebbero direttamente al CONGRESSO DEI DEPUTATI ITALIANI qui a Roma, visto che qui esiste la maggior concentrazione di figli di puttana del mondo... Saluti". Simone S., Roma


Il capitale è amorale, si sposta dove il profitto è maggiore. Non è interessato ai diritti dei lavoratori o all'ambiente. Non li contempla neppure. La globalizzazione ha liberato gli sciacalli e gli avvoltoi delle multinazionali e della finanza tenuti prima alla catena. In alcune aree del pianeta come parte dell'Europa, grazie a durissime lotte sociali durate un paio di secoli, la tutela dei diritti dei lavoratori e del territorio sono diventate un fatto acquisito. Il WTO con con la globalizzazione dell'economia ed il commercio libero sta creando un mercato di schiavi di massa. Una serie di vasi comunicanti in cui i capitali migrano verso i Paesi con meno garanzie e diritti e, quindi, con un'alta remunerazione. Non c'è gioco. Il costo del lavoro di un rumeno o un indiano è imbattibile. Nessuna azienda italiana può competere se non riazzerando diritti e regole, come in effetti sta succedendo. Mi sembra una follia. Il mondo si sta allineando verso il basso, sempre più. Verso nuovi faraoni. Non c'è limite alla bulimia del capitale. Mentre si esportano capitali, si importano beni di qualunque tipo, trascurando del tutto l'impatto ambientale del trasporto. L'inquinamento non è conteggiato nel prezzo del prodotto.
Col tempo gli Stati importatori, con la perdita della produzione, si impoveriscono e gli Stati esportatori perdono quote dei mercati mondiali. E tutto torna al punto di partenza con, nel frattempo, un accumulo di grandi capitali, lo spostamento del potere politico verso le multinazionali e la perdita di diritti nei Paesi importatori senza alcun miglioramento sociale nei Paesi esportatori, che si ritroveranno il loro territorio devastato. Un disegno degno di menti criminali, di alieni che si sono impossessati dei corpi dei manager delle multinazionali e del WTO per distruggere il pianeta Terra. La libera circolazione delle merci può avvenire solo a parità di diritti sociali e sindacali. Altrimenti si applichino i dazi.



Tratto da www.beppegrillo.it