venerdì 18 gennaio 2013

Ospedale: "Ecco i problemi che ho visto Serve una class action"


ospedale Papa Giovanni XXIII
In ospedale dal 18 dicembre scorso per seguire il padre malato, un lettore elenca tutti i difetti e le carenze dell'ospedale Papa Giovanni XXIII e chiede quando si aprirà una class action per risarcire i cittadini dei soldi buttati. Ecco la lettera: 

"Scrivo la presente nella speranza stimolare un poco di senso civico che induca, chi può farlo, di andare a ad indagare sullo scandalo del nuovo ospedale.
Sto frequentando il nuovo ospedale dal 18 dicembre, data di trasferimento di mio padre dal vecchio ospedale al nuovo e ho potuto riscontrare una serie di difetti e di carenze che mi hanno lasciato sbigottito, incredulo e furioso per la grande quantità di denaro pubblico e quindi anche mio che è stato gettato in un’opera che, anche un “non competente” come il sottoscritto, può cogliere come assolutamente inadeguata.
Nel corso delle mie quotidiane visite alla struttura ho potuto riscontrare i seguenti difetti e/o carenze:
Accesso all’ospedale
Provenendo da Bergamo non esistono continuità di marciapiede e pista ciclabile per cui un pedone è costretto ad attraversare via Martin Luther King 2 volte per poter usufruire di marciapiede (forse nessuno ha informato il sindaco Franco Tentorio ed il suo predecessore Roberto Bruni che si intendeva costruire un ospedale, che tale ospedale è attualmente in utilizzo e che pertanto era necessario provvedere a realizzare circa 100 m circa di marciapiede in occasione del rifacimento dell’asfalto per garantire un minimo di sicurezza ai pedoni);
- giunti alla rotatoria il marciapiede si interrompe per cui si deve percorrere la strada a Nord della struttura a bordo strada in condizioni di rischio, non c’è neppure uno scivolo che conduca al percorso pedonale del parcheggio che dista circa tre metri ma è separato da una aiuola (ovviamente i pedoni, compreso il sottoscritto, tagliano nell’aiuola); provenendo dalla via Martir Luther King la segnalazione del pronto soccorso è invisibile, sembra che l'accesso “ufficiale” sia dalla circonvallazione?!
Parcheggio
Le panchine in legno collocate nel parcheggio e all’ingresso si stanno gravemente deteriorando, la vernice protettiva si stacca in più punti (è incredibile che una azienda metta i propri dati su un materiale di così scarsa qualità);
- in alcuni vialetti (non capisco perché in altri no) sono collocati degli scarichi minuscoli i cui tubi di deflusso (ho tolto i coperchi) sono in alcuni casi parzialmente riempiti di ghiaia tonda (vandalismo?);
- non esiste parcheggio biciclette o moto per cui ogni struttura verticale disponibile è utilizzata per legare le biciclette, dal 26 dicembre sono stati collocati ridicoli cartelli in carta, anche se piove, che vietano il parcheggio nell’area antistante l’ingresso.
Ingresso all’ospedale
Le “guarnizioni” che fanno da cornice ai vetri delle porte di ingresso si staccano in più punti; una delle quattro porte scorrevoli è uscita dalla sede e costituisce un pericolo (rilevato il giorno 26 dicembre), successivamente è stata risistemata intervenendo anche sulla pavimentazione in legno che è stata in parte levigata e coperta con un profilo in acciaio.
- Corridoi d’accesso alle torri sono presenti vetri rotti; la pavimentazione in legno è danneggiata in più punti con distacco delle listerelle, in altri punti sono presenti evidenti rattoppi di pessima qualità.
- Uscita opposta rispetto all'entrata principale un pannello della parete è sfondato.
- Scale di accesso torre cinque e ascensori la porta di accesso a piano terra è danneggiata: difficile da aprire e parzialmente deformata; la porta di accesso ai reparti del primo o secondo piano è parzialmente deformata e molto rumorosa (basterebbe un poco di lubrificante);
- anche alcune porte di sicurezza sono più o meno gravemente danneggiate; uno dei due fermo porta fissati al muro del primo o secondo è quasi completamente staccato dal muro (è interessante vedere la qualità dei materiali utilizzati per il fissaggio al muro (il più incapace tra gli appassionati di fai da te saprebbe fare di meglio); accedendo dalle scale non vi sono indicazioni del piano, sono leggibili solo aprendo la porta di accesso al piano;
- il 25 dicembre uno dei due ascensori è fuori servizio.
Torre cinque, terzo piano
I meccanismi magneto-meccanici di controllo delle veneziane delle finestre del corridoio Nord, lato Est si sono già staccati (interessante vedere il sistema di “incollaggio” dei meccanismi al vetro);
- corridoio Nord, lato Ovest è presente una bolla nel pavimento.
Torre cinque, terzo piano
Stanza 5320-5321 lo “zoccolino” sotto la finestra è rifinito in modo indecente con cemento a vista; la fascetta di protezione posta sopra la porta scorrevole era staccata già al secondo giorno, è stata rifissata dopo due o tre giorni; le serrature di alcuni armadietti non funzionavano, è stato necessario l’intervento di un fabbro; non è stata collocata la consueta fascia che protegge il muro dai danni che involontariamente possono essere fatti con sedie o con il tavolino; la stanza, così come le altre, ha finestre non apribili (ci saranno anche le più valide ragioni tecniche ma  chiedere ai pazienti quali sono le condizioni di vivibilità).
Organizzazione
Non esiste un’area dove prelevare i pazienti dimessi oppure portare i pazienti ricoverati. Ho contattato l’ufficio informazioni che mi ha proposto, in alternativa al parcheggio ordinario, di parcheggiare nell’area taxi in prossimità dell’ingresso esibendo sull’auto il cartellino di dimissione e prelevare con sollecitudine il paziente dimesso.
Questa opzione è quantomeno ridicola in una struttura nuova in quanto obbliga l’utente ad occupare un’area che non è a lui destinata e, nei mesi freddi, costringe inoltre il paziente a percorrere un tragitto esterno (pioggia, neve, freddo non sono l’optimum per chi è stato per giorni in ospedale). Mi pare veramente incredibile che in fase di progettazione ed organizzazione dei lavori non sia stato previsto, cosi come avviene negli aereoporti (area arrivi e area partenze, uno spazio protetto dedicato alle accettazioni e alle dimissioni. (a questo riguardo ho contattato l’URP che mi ha prontamente risposto tramite la dottoressa Luigia Iamele Responsabile Ufficio Relazioni con il Pubblico, che sottoporrà tale problema alla direzione).
Consideriamo anche l’ipotesi di una partoriente che venga accompagnata in ospedale, l’accompagnatore parcheggerà l’auto magari a 2-300 metri dall’ingresso nel caso non trovi posto più vicino, si reca a prelevare una carrozzina nell’atrio, torna dalla partoriente e poi la trasporta in ospedale (ovviamente se nel frattempo non ha già partorito).
Tutto questo è quanto ho potuto vedere frequentando per pochi giorni un’area percentualmente molto ridotta della nuova struttura, immaginando che lo standard medio sia questo ritengo vi siano gli elementi perché i cittadini intraprendano un class action per riavere i soldi buttati.
Non dimentichiamo che l’ospedale è costato più di 500.000.000 di euro (1000 miliardi delle vecchie lire cifra che fa un certo effetto) che suddiviso per una ipotizzabile utenza di 500.000 persone comporta un costo sostenuto da ogni utente di 1.000 euro a testa.
Che cosa si sarebbe potuto fare investendo la cifra nella vecchia struttura, nella quale peraltro molti padiglioni sono praticamente nuovi o ristrutturati? Mi vengono in mente cardiologia e pediatria.
Sono consapevole che i alcuni dei difetti riscontrati possono essere singolarmente presi delle inezie ma se l’intera struttura è stata edificata in questo modo quali saranno i costi di gestione che, per l’incapacità e probabilmente la disonestà di alcuni, dovrà accollarsi l’intera collettività?
Non cito inoltre le “voci” che ho sentito sul funzionamento delle sale operatorie, le disfunzioni riguardanti le attrezzature specifiche e altro in quanto non possiedo prove dirette.
A questo riguardo ho pungolato medici ed infermieri e, senza essere un giornalista, ho sentito affermazioni sul nuovo ospedale che mi hanno ulteriormente disgustato.
Più persone del settore mi hanno riferito che l'ospedale è stato costruito nonostante il parere negativo del geologo. Si tratta evidentemente di una classica ricetta italiana in cui si mescolano incompetenza, corruzione, fantasia, pressapochismo e altri ingredienti minori sapientemente mescolati.
Sarei interessato a conoscere i pareri dei cosiddetti tecnici che hanno o avranno il coraggio di certificare l’opera nonché conoscere le parcelle ricevute dai cosiddetti direttori dei lavori che teoricamente dovrebbero essere i responsabili della scelta dei materiali e della corretta esecuzione dei lavori.
Chiacchierando delle disfunzioni e delle criticità riscontrate con il degente ricoverato nella stanza di mio padre lo stesso ha affermato: “Speriamo che lo salvi il nome” ed io ho aggiunto: “In tal caso Papa Giovanni diventerebbe immediatamente santo!”
Concludo esprimendo disgusto ed il mio stupore quando poi leggo che il signor Roberto Formigoni dichiara che l’incremento di spesa ha tra le cause l’imprevista infiltrazione di acqua (forse il “celeste” e con lui tutti i tecnici e funzionari che hanno “seguito” l’opera non sono stati informati che nell’Ottocento una tra le più diffuse attività nell’attuale quartiere di Loreto era il pescatore?).
Forse è meglio attendere prima di vendere il vecchio ospedale.
Ringrazio per l’attenzione e spero che questo sfogo possa costituire un contributo perché si avvii una inchiesta che possa magari approdare ad una indagine che valuti eventualirisvolti penali .
P.S. l'Ufficio relazioni con il pubblico dell'ospedale ha promesso di rispondere entro breve alle mie osservazioni.
Claudio Vegini


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