venerdì 11 gennaio 2013

Alert Terza Guerra Mondiale, cause e scenari

Le isole giapponesi Senkaku, rivendicate dalla Cina, continuano ad essere motivo di ostilità tra le due potenze asiatiche.
Si profila uno scontro Atlantico-Orientale. Non solo Medioriente, Iran e Corea del Nord: sono almeno otto le possibili cause scatenanti di un conflitto internazionale. Tra queste la crisi economica, di Giuseppe Cirillo

ROMA (WSI) - Ormai diversi analisti e giornalisti avanzano sempre più l’ipotesi che la grave crisi economica che sta massacrando le economie occidentali possa sfociare in un conflitto di scala mondiale. Tra il 2013 e il 2015 effettivamente una nuova grande guerra potrebbe abbattersi sulle nostre vite. Ma facciamo un riepilogo delle scintille che attualmente potrebbero generare questo catastrofico scenario:

1) Isole Senkaku: le isole giapponesi rivendicate dalla Cina continuano ad essere motivo di ostilità tra le due potenze orientali e con la nomina del nazionalista Abe come premier giapponese e dell’ambizioso Xi Jinping come presidente cinese, la situazione non può che peggiorare.

2) Corea: la Corea del Nord sembra non fare nessun passo indietro nella sua politica di sfida verso gli USA e verso la Corea del Sud e un incidente al confine può capitare in qualsiasi momento e degenerare in uno scontro a fuoco.

3) Elezioni in Israele: la probabile vittoria dell’attuale premier israeliano appoggiato dall’estrema destra, sarà seguita sicuramente da una politica aggressiva nei confronti dei palestinesi e dell’Iran destabilizzando per l’ennesima volta il Medio Oriente.

4) Siria: Assad sembra aver ripreso forza e sta gradualmente sconfiggendo le forze ribelli, un possibile intervento dei paesi stranieri contro l’attuale regime potrebbe portare al coinvolgimento della Russia, che ha nella Siria un sicuro alleato poiché gli offre l’accesso navale al Mediterraneo e blocca la concorrenza dell’eventuale passaggio di gasdotti arabi verso l’Europa.

5) Iran: nel 2013 ci saranno anche le elezioni in Iran e queste saranno molto determinanti, perché se il regime degli Ayatollah continua con la sua politica nucleare, un attacco preventivo di Israele si farà sempre più probabile.

6) Isole Malvinas/Falkland: l’Argentina rivendica le isole e il premier inglese Cameron si è detto pronto a combattere per difenderle.

7) India: continua il riarmo indiano e le tensioni con l’Italia potrebbero degenerare nel caso i due soldati venissero condannati, essendo questi militari di un paese della Nato.

8) Ad aggiungersi a tutti questi focolai, c’è la crisi economica in peggioramento che metterà sempre più sotto pressione tutte le potenze mondiali, che potrebbero usare la guerra come valvola di sfogo dei loro problemi interni. Inoltre, c’è sempre la possibilità di attentati inattesi o rivoluzioni che cambierebbero gli scenari attuali.

Ora vorrei descrivere un possibile scenario bellico e dividerò, per semplificare, i paesi in due alleanze principali (ciò non toglie che potrebbero essere tre): alleanza atlantica (filo-americana) e alleanza orientale (filo-cinese). Inoltre dividerò gli stati in tre categorie: sicuri, probabili e possibili in base alla probabilità che essi siano schierati in queste due fazioni.

ATLANTICA

SICURI: Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Israele, Canada, Australia
PROBABILI: Unione Europea, Monarchie del Golfo, Turchia, Messico, Taiwan
POSSIBILI: Cile, Colombia, Sudafrica

ORIENTALE

SICURI: Cina, Corea del Nord
PROBABILI: Iran, Siria,Maggioranza Paesi SudAmerica, Maggioranza Paesi Asiatici
POSSIBILI: Russia e stati CSI, India, Maggioranza Paesi Africani

Questi sono i due schieramenti più probabili. Possiamo prendere in considerazione però alcune problematiche che renderebbero la situazione più complessa: l’Unione Europea potrebbe spaccarsi e scegliere la neutralità; la Russia non è poi così vicina alla Cina e potrebbe scegliere di essere neutrale o combattere una guerra parallela alla Cina, l’Unione Europea e la Russia negli ultimi anni si sono molto avvicinate, una guerra tra loro sarebbe molto dolorosa data la vicinanza territoriale e il rapporto commerciale per quanto riguarda il gas. Inoltre, sarebbe difficile un’alleanza dove sono presenti Israele e le Monarchie Arabe con la Turchia, se ci sarà una politica aggressiva verso i palestinesi; non nego che potrebbe esserci anche un’implosione economica degli USA prima o dopo il conflitto con possibili stravolgimenti di fronte.

In conclusione, lo scenario principale è uno scontro tra Usa (ed alleati) contro Cina (ed alleati). Anche perché entro il 2020 la Cina sarà la prima potenza economica e militare e gli Usa dovranno impedirlo in qualsiasi modo.Rimangono incognite le posizioni dell’Unione Europea, della Russia e dell’India.

Per quanto riguarda i paesi sudamericani, data la forte espansione di una politica anti-occidentale, il loro schieramento vicino alla Cina lo ritengo molto probabile. La mia opinione è che se scoppierà questo conflitto, non sarà un conflitto tradizionale con due schieramenti ben delineati, ma potrebbe essere una guerra con alleanze e fronti mutevoli, una guerra liquida, insomma. Prevedo, infine, un’accendersi delle tensioni nel 2013 e lo scoppio della guerra nel 2014.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Hescaton - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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