giovedì 6 settembre 2012

Ministro Clini: " Gli inceneritori sono il passato"

Lo scorso pesce d'aprile, avevamo fatto affermare al ministro Clini (quello falso): “Devo dire che sui 
rifiuti negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti enormi, proprio sotto il 
profilo tecnologico. Oggi credo che l'incenerimento sia superato dalla 
realtà” 
Sul futuro degli inceneritori gli avevamo anche suggerito questa riflessione: “Sono abituato a confrontarmi con la realtà senza nascondermi. Quando comprendo che un approccio ad un problema abbia fatto il suo tempo non posso che prenderne atto” 
Oggi il ministro Clini (quello vero) afferma (Gazzetta di Reggio): “L'evoluzione della gestione 
dello smaltimento dei rifiuti a livello europeo se non internazionale dice che 
i termovalorizzatori hanno fatto il loro tempo, sono diventati sempre più 
marginali”. 
Se non lo avessimo letto sulle pagine della Gazzetta di Reggio avremmo pensato ad un pesce di settembre. Invece è tutto incredibilmente vero. 
Il ministro Corrado Clini, rappresentante della Repubblica, legge i fatti come stanno e non può negare in che direzione si sta muovendo l'Europa. 
Ora dovrà vedersela con i democratici parmigiani, che che affermano ancora oggi che non esiste un'alternativa all'incenerimento, che gli inceneritori, anzi i più presentabili “termovalorizzatori”, sono la soluzione europea per eccellenza e via discorrendo. 
Loro hanno sostenuto le loro tesi con paginate a pagamento sui giornali e libercoli informativi, tutti ovviamente a carico degli inconsapevoli cittadini utenti, che non sapevano di star pagando di tasca propria questa pubblicità regresso. 
La dichiarazione del ministro Corrado Clini è un altro spiacevole inciampo per le tesi dei sostenitori del forno, questa volta addirittura proveniente da un fronte inaspettato e non partigiano, una specie di fuoco amico. 
Clini, ex direttore generale dell'Ambiente, oggi ministro del governo Monti, ieri ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Montecchio, territorio che ha voltato pagina sui rifiuti dicendo definitivamente no al nuovo impianto di incenerimento e spegnendo l'ormai obsoleto forno di via Cavazzoli, dopo 44 anni di inquinamento, per avviarsi verso una gestione meccanica a freddo che tramite trattamento meccanico biologico e estrusione porti verso lo zero il residuo. 

Leggi tutto su http://www.parmadaily.it

Nessun commento:

Posta un commento