mercoledì 4 settembre 2013

Gli Stallisti

Beppe Grillo Ombelico

Leggo sul Corriere, in questo articolo, che in relazione alla metafora scacchistica usata da Grillo per dire che i neri non si possono alleare con i bianchi qualcuno avrebbe così commentato: “Gli scacchi sono un gioco bellissimo. Mi spiace leggere che chi ne parla non sappia che esiste lo stallo!“.
Un commento simile, se riportato correttamente, lascia innanzitutto trasparire una lettura poco attenta del post oggetto della critica, il quale testualmente dice: “A differenza degli scacchi in questa partita non è previsto il pari, ma solo lo scacco matto.”. Quell’ “A differenza degli scacchi” implica correttamente che negli scacchi un terzo tipo di risultato esista eccome (lo stallo secondo le regole odierne determina il risultato di “patta”, cioè di parità), e che l’autore della metafora (Grillo) ne sia perfettamente consapevole.
Ciò premesso (che taglia la testa al toro), la parte che più lascia perplessi è la conclusione di quella che evidentemente voleva essere una critica, ovvero: “Spiace leggere che chi ne parla non sappia che esiste lo stallo!“. Il contesto è infatti quello della linea dei cosiddetti “aperturisti”, cioè coloro che vorrebbero mettere in discussione la possibilità di formare alleanze con il PD (che trovano una loro rappresentanza nelle posizioni di Luis Orellana). Ci si aspetta dunque che chi critica la metafora degli scacchi (“o si vince o si perde”), proponga una terza via che sia migliore rispetto a quella prospettata. E qual è la terza via proposta dall’autore del commento? Lo stallo.
E guarda i video:

"Siamo ancora arrabbiati?"

"Le regole sono uguali per tutti!"


"Le promesse si mantengono... tutti a casa!!!"

Nessun commento:

Posta un commento