martedì 27 settembre 2011

WikiLeaks “Berlusconi censura Internet per favorire le sue tv”


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Caso WikiLeaks, un cablo dell’ambasciatore Usa Thorne: uso privato del potere. “Il decreto Romani offrirebbe le basi per azioni legali contro chi dovesse entrare in competizione contro membri del governo”. “Così si azzittisce la concorrenza politica”.
“Così Berlusconi vuole censurare Internet” per “favorire le proprie imprese” commerciali e azzittire “la concorrenza politica”. Gli ultimi due cablogrammi dell’ambasciatore Usa a Roma David Thorne diffusi da WikiLeaks, riferiscono le critiche, le perplessità e i sospetti dell’amministrazione Usa sulla “legge Romani”. √à il decreto anti-Internet che il governo italiano voleva far passare tra fine 2009 e inizio 2010. In un cablogramma del 3 febbraio 2010, Thorne sintetizza: “la legge darà possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto”, e “favorirà le imprese di Silvio Berlusconi di fronte ai suoi competitor”. La conferma, secondo l’ambasciatore, di un “modello di business familiare in cui Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi”.
Quanto sopra è uno stralcio della notizia titolata. Per Noi della Rete nulla di nuovo. Come si muove questo governo sul fronte della Libertà di espressione non ha bisogno di commenti.
Quello che però può farci piacere è che l’ambasciatore Usa la pensa come noi. Quei “Noi” che per buona parte degli italiani che amano il Premier magari veniamo definiti comunisti ed illiberali.
Forse i comunisti ed illiberali sono proprio loro che vogliono farci tacere.

Tratto da www.reset-italia.net

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